Settembre 2011
Anche quest'anno i volontari dell'associane "GLI AMICI DEL PRATO" ci hanno deliziato, organizzando LA FESTA DEL PRATO che si propone di mostrare alle nuove generazioni quale è stato l'antico mestiere del cordaio e di far fare un'incursione nel passato a chi invece il "cordaro" lo ha fatto veramente. La dott.ssa Mari Sbaffi, del comitato organizzatore, si dice soddisfatta della risposta di pubblico. Lei, nata, cresciuta e residente nel quartiere Prato, ha particolarmente a cuore che la memoria, non si disperda ed è per questo che ha un desiderio: le piacerebbe che ci sia una sorta di museo permanente, possibilmente nello stesso quartiere, IL MUSEO DELLA CORDA.
Curatrice della mostra, anche la dott. Carla Cardinaletti, profondamente motivata, al punto che, per la sua tesi di laurea, si è avvalsa proprio delle foto e testimonianze fornitele dai cordai Jesini. Le stesse immagini, che abbiamo potuto ammirare, in esposizione. Due donne giovani con uno sguardo al passato.
Come tutti gli anni l'associazione ha fruito della consulenza del sig. Vittorio Cappannari, che con il suo archivio personale è un vero e proprio bagaglio di materiali per la cultura Jesina.
Cosa dire? Grazie all'Associazione "Amici del Prato" che si impegna a non far dimenticare la cultura della nostra amata Jesi, si, perchè cultura non è solo quella che si impara dai libri, ma anche la cultura della vita. Al prossimo anno.
Maria Grazia Brunetti
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La mostra terminata a Jesi, al Palazzo dei Convegni "Vecchi Mestieri" è un omaggio al nostro passato e al presente, perchè ciò che sono stati i nostri nonni e bisnonni, sia utile anche a chi all'epoca non c'era ancora.
Comprendere attraverso le immagini, che non era tutto semplice come può esserlo oggi, è certamente un valore aggiunto.
Ne parliamo con il sig. Vittorio Cappannari "personaggio" che tanto ama la cultura Jesina, e che si impegna da anni a diffonderla.
Sig. Cappannari, come è nata l'idea di questa esposizione?
Ho la passione per la storia di Jesi e ritengo che si debba far conoscere ai giovani il passato dei loro genitori e dei loro nonni.
Con chi ha organizzato la mostra?
Con il sig. Gilberto Luconi, presidente de circolo filatelico e numismatico "Federico II di Jesi".
Chi sono stati i visitatori della mostra?
Persone di tutte le età, i giovani e meno giovani, alcuni hanno anche riconosciuto nelle foto i loro nonni.
Chi sono stati gli espositori?
Il sig. Franco Micucci per il modellismo, ha esposto macchine agricole e utensili..
Il sig. Lido Santantarelli, ramaio.
La sig.ra Meri Sbaffi, oggetti in corda.
Il sig. Miro Bini, oggettistica in ferro.
Cosa vi aspettate, quale vorreste sia il risultato di questa mostra?
Semplicemente, la soddisfazione dei visitatori.
Gioia Brunetti
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Giovedì 17 Giugno 2010, in occasione della tradizionale "Festa
del Prato", è stata inaugurata a Jesi, presso i locali della
scuola Mazzini, la mostra fotografica "Gli antichi mestieri
del Prato e dei borghi cittadini".
La mostra è a cura di Meri Sbaffi, che si è occupata della parte storica della mostra,
Carla Cardinaletti, della parte pratica e Vittorio Cappannari ha procurato le foto.
Fino all'anno scorso la mostra era incentrata sulla figura dei cordai,
mentre da quest'anno si è estesa anche ai carrettieri e ai ramai, anch'essi
molto importanti nella Jesi di un tempo. Molto del materiale esposto è
stato fornito dagli stessi artigiani o dai loro parenti, in seguito alla
ricerca dei curatori della mostra. All'esposizione era mostrato anche
il censimento della popolazione jesina del 1853, un documento che spiega
come la popolazione del nostro comune era suddivisa per mestieri e zone.
Gioia Brunetti
Quando entri nel suo negozio, la trovi seduta su una sedia di plastica bianca, che stona col resto dell'arredamento: ancora l'originale di sessantanove anni fa, anzi settanta a Giugno. La signora in questione è Quartina Mariani, ottantasei anni, proprietaria del negozio di chincaglieria, stringhe, cinture ecc. a Jesi. Ora è sola nella gestione del suo negozio, ma ad aprirlo assieme a lei, fu suo marito, che ricevette la licenza direttamente dal Capo dello Stato.
Quando aprirono l'attività la signora aveva solamente 17 anni e il marito 27. Inizialmente presero il locale in affitto, poi lo comprarono per 25mila lire. In seguito cominciarono a produrre anche borse e cravatte, altre che rifornire i vari calzolai della zona.
All'interno del negozio il mobilio è rimasto lo stesso, mentre le vetrine e la porte, dapprima in legno, sono state cambiate. La signora Quartina, lamenta la crisi e sicuramente gli acciacchi che la sua età comporta non le sono di aiuto, ma nonostante tutto continua a portare avanti il sogno che aveva cominciato con il suo caro marito.
Gioia Brunetti.
La bottega del signor Franco Maiolatesi sembra quasi un salottino anni '50, dove poter incontrare gli amici e, fra una piega, una spuntatina ai capelli e la barba a puntino, scambiare le proprie impressioni sui fatti quotidiani. Si respira un'aria di tranquillità.
La bottega di parrucchiere da uomo del signor Franco si trova nel pieno centro storico di Jesi, in Via Giorgini 2.
M.G.B.: Sig. Franco, quando ha iniziato a svolgere la sua attività di parrucchiere?
F.M.: Io sono nato nel 1933 e, all'età di 13 anni appena terminati gli studi, sono andato "a bottega".
M.G.B.: Come mai ha deciso di fare il parrucchiere?
F. M.: Il mio primo datore di lavore era un conoscente e mi chiese lui se volevo lavorare alle sue dipendenze, cosa che feci dal 1946 al 1954.
M.G.B.: E poi cosa fece?
F.M.: Mi trasferii a Roma, dove dal 1954 al 1958 gestii personalmente una parrucchierìa in Piazza Bologna.
M.G.B.: Quando ritornò a Jesi?
F.M.: Nel 1958, quando decisi di aprire questo negozio.
M.G.B.: L'arredamento è ancora l'originale?
F.M.: Si, l'arredamento è rimasto lo stesso
M.G.B.: Come mai, anche se potrebbe già essere in pensione, ha deciso di continuare a lavorare?
F.M.: E cosa dovrei fare? Annoiarmi tutto il giorno? So lavorare e stare
con la gente : è questo che amo fare! In tanti anni di lavoro, oltre a
molti jesini, ho avuto anche clienti famosi, come i vari personaggi di
passaggio al teatro Pergolesi, sia attori che cantanti. Il mio amico Giorgio
Merighi, jesino, quando può passa sempre a trovarmi.
Grazie Signor Franco, continui così. Qui nella sua bottega aleggia un'aria che difficilmente si può trovare altrove, bella da respirare anche per chi negli anni '50 /'60 ancora non era nato. Stare nella sua bottega è come aver viaggiato con la macchina del tempo.
Maria Grazia Brunetti