I riferimenti per Contattare il Comune di San Paolo di Jesi sono:
Indirizzo: Piazzale Domenico Ricci, 1
CAP: 60038
Codice Fiscale: 82002630422
Telefono: 0731.779088 - 0731.779141
Fax: 0731.770113
E-mail: comune@comune.sanpaolodijesi.an.it
Informazioni turistiche: Pro Loco tel. 0731779165
San Paolo per la sua posizione protetta dai venti freddi in inverno e per il suo clima ventilato e fresco d'estate, è centro molto adatto alla coltivazione della vite e produce il rinomato vino " Verdicchio " con un quantitativo medio annuo di 10.000 quintali di cui 4.000 di Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Non meno rilevanti sono le colture di cereali, foraggi e barbabietole, la zootecnia, l'allevamento di bestiame. Particolarmente importanti sono le piantagioni di ulivi secondo una tradizione secolare che caratterizza da sempre l'economia locale. li settore industriale è presente con aziende che svolgono attività specializzate nella produzione di stampi per materiali plastici, nella robotica, nella lavorazione di prodotti agricoli, nell'edilizia e nell'abbigliamento.
L'origine del paese deve essere collegata alla presenza nel territorio di una piccola chiesa dedicata San Paolo, forse appartenente ai monaci, dalla quale ha tratto origine il toponimo con cui venne indicato il primo nucleo abitato della zona. La sua prima menzione come Castello del Contado di Jesi risale al 1275. Dopo la discesa delle truppe napoleoniche entrò a far parte del Cantone di Apiro e in seguito venne aggregato per dieci anni al comune di Monte Roberto, fino a quando non riebbe, nel 1818, la sua autonomia. Tuttavia nel 1928, per decisione dell'allora governo fascista, fu di nuovo aggregato ad un altro comune, Staffolo, del quale fece parte fino al 1946, quando ritornò ad essere autonomo.
COME ARRIVARE
In auto
Uscita superstrada (Cupramontana- Monteroberto) seguire indicazioni per 6 Km
Palio delle Contrade
Il palio si svolge nelle due ultime settimane di Luglio e la prima di Agosto.
Vede sfidarsi i diversi rioni delle contrade in vari giochi come la corsa del gallo e del cerchio. Il vincitore otterrà in premio il “Pallio” che potrà detenere fino alla successiva edizione.
La Cavata delle Zitelle
Questa è una manifestazione unica nel suo genere, che si svolge, ogni anno da trecento anni, nella prima decade di dicembre.
Viene da molto lontano, addirittura dal 1702. In quell'anno Don Anton-Jacopo Agabiti firmò il suo testamento, in cui ordinava ai posteri di conservare le rendite della parrocchia per le Zitelle del paese. Il generoso lascito, però, non poteva essere elargito casualmente, bensì rispettando precisi canoni. Il requisito più importante era senza alcun dubbio la povertà: in effetti l'intento del curato era proprio quello di dare la possibilità alle famiglie meno agiate di maritare almeno una figlia, cosa che diveniva alquanto facile nel momento in cui si possedeva una dote. In secondo luogo venivano presi in esame i requisiti di onorabilità della giovane che doveva rientrare a casa prima dell'imbrunire e poteva parlare solo con uomini che fossero a lei parenti. Ancora oggi, dopo trecento anni, questa tradizione continua anche se in versione moderna.