Un nuovo modo
di vivere
la città di Jesi
Mura

Informazioni

I riferimenti per Contattare il Comune di Cupramontana sono:

Indirizzo: Via N. Sauro, 1
CAP: 60034
Codice Fiscale: 00208390427
Telefono: 0731.786811
Fax: 0731.786860
E-mail: comune@comune.cupramontana.an.it
PEC: comune.cupramontana@emarche.it

Territorio e Storia

Cupramontana è oggi riconosciuta come la "capitale del vino Verdicchio". Per la sua ottima posizione, a 505 m di altitudine, ma non lontana dal mare, è anche un conosciuto centro turistico. Il rinomato Verdicchio trova qui il maggior centro di produzione.All'origine del toponimo Cupramontana, c'è il culto della dea Cupra, divintà campestre dei Piceni, che i Romani venerarono sotto il nome di Dea Bona, cui appartengono verosimilmente gli avanzi di un tempio messi in luce nel 1910/11. Cupramontana fa storicamente parte dei Castelli di Jesi e sotto l'orbita di Jesi passò più di sei secoli, a partire dal Duecento, divenendo il centro più importante del contado. Fino al 1861 il paese si chiamava Massaccio, dal nome dato al poderoso castello ed il nome di Cupramontana fu ripristinato solo dopo l'Unità d'Italia per sottolinearne le origini romane (i resti dell'antica Cupra si trovano poco più a valle).

Nella zona è stato trovato anche un prezioso sito archeologico situato nei pressi dell'attuale cimitero, dove rimane il tracciato delle terme di epoca romana. In via Bovio sono ubicati i resti del contenitore dell'acquedotto ugualmente d'epoca classica.

COME ARRIVARE
In auto
Autostrada A14 Bologna-Ancona; uscita Ancona Nord; proseguire sulla superstrada SS.76 direzione Jesi-Fabriano; uscita Cupramontana-Monte Roberto.

In treno
Direttrice Ancona-Roma; stazione Castelplanio-Cupramontana.

Distanze: 17 Km da Jesi e 45 da Ancona.

Da vedere

  • Palazzo comunale
    Costruito su disegno dell'architetto cuprense Mattia Capponi, dal 1777 al 1785. Si tratta di un importante edificio di stile neoclassico con torre civica a vela, sede anche della Biblioteca comunale, la quale ha in dotazione volumi del Cinquecento ed incunaboli.
  • Collegiata di San Leonardo
    Edificata nel 1760 su disegno di Cristoforo Moriconi. All'interno, sul primo altare di destra, si può ammirare la "Circoncisione" (1615), capolavoro del pittore jesino Antonino Sarti. La chiesa conserva inoltre una tela di Marcantonio di Andrea da Jesi, del 1492, ed un paliotto in legno scolpito, realizzato nel 1681 dall'artista cuprense Andrea Scoccianti, definito il "Raffaello delle Fogliarelle".
  • La chiesa di Santa Maria della Misericordia
    risalente al Quattrocento ma ricostruita all'inizio dell'Ottocento da un allievo dell'architetto Capponi, custodisce al suo interno un notevole affresco raffigurante la "Madonna della Misericordia" dovuto a Dionisio, Girolamo e Gioacchino Nardini, datato 1497.
  • La chiesa di San Lorenzo (1771-1787)
    realizzata da Mattia Capponi e considerata, per proporzionalità ed eleganza, il suo capolavoro. L'interno è ritmato da colonne con capitelli corinzi mentre l'abside è arricchito di rosoni a stucco. Vi sono conservate cinque tele di Pietro Locatelli di Roma.
  • Abbazia del Beato Angelo
    dove è custodita una pregevole tela con "Incoronazione della Vergine" di Pier Francesco Fiorentino (1496).
  • Chiesa di San Giacomo della Romita
    In origine priorato monastico camaldolese e ricostruita nel XVIII secolo, e l'Eremo di San Giuseppe delle Grotte o dei Frati Bianchi, così chiamato a causa di grotte scavate nell'arenaria, abitate nel '200 dagli eremiti.
  • Museo internazionale dell'etichetta da vino
    La dea Cupra era una divinità della fertilità. Da un antico insediamento piceno dove sorgeva un tempio alla dea Cupra si è probabilmente sviluppata la città di Cupramontana, oggi nota per la sua abbondante e qualificata produzione vitivinicola e per i paesaggi del grande incisore marchigiano Luigi Bartolini (l'autore di Ladri di biciclette, il libro, non il film di De Sica) che qui nacque nel 1893. Il vitigno Verdicchio fu utilizzato prima dagli Etruschi e fu poi perfezionato dai Galli Senoni che abitavano nella vicina Senigallia. Niente di strano quindi se in queste valli esso si è ben acclimatato tanto da produrre uno dei vini bianchi (anzi verdi) più noti, il Verdicchio dei castelli di Jesi che si differenzia da quello di Matelica, entrambi doc, per un carattere meno aromatico. Nonostante tuttavia la sua lunga storia, il Verdicchio ha assunto solo con le tecniche della produzione industriale moderna una sua qualità enologica e la sua fama, nella tradizionale bottiglia ad anfora progettata dall'architetto milanese Antonio Maiocchi che per tanti anni ha significato il "bianco" come il fiasco ha fatto per il rosso. A pensare a un museo delle etichette a Cupramontana non è stato però un enologo o un produttore, ma un critico d'arte, Armando Ginesi, che lo ha avviato nel 1987 avvalendosi della ricca collezione (oltre centomila pezzi) di Franco Rossi, normalmente ospitata nell'antico Palazzo Leoni della città, ma da poco tempo trasferita provvisoriamente, per lavori di restauro, nella Frazione Poggio Cupro, piccolo castello con struttura muraria medievale restaurata nel Cinquecento.
    Le etichette (non tutte le centomila ovviamente) sono disposte in espositori secondo percorsi tematici: c'è la sezione storica con esemplari che risalgono al secolo scorso (ma le etichette c'erano già sulle anfore che conservavano i vini romani), quella artistica che raccoglie esemplari di artisti non sempre destinati alla commercializzazione, e quella geografica con etichette da vini di tutto il mondo. Se non si è già un po' alticci per qualche degustazione (diverse a Cupramontana le cantine di produttori accessibili anche con orari molto comodi), c'è di che ubriacarsi. Si può cominciare con le prime etichette dei Chateau Lafite e del Chateau d'Yquem, il vino forse più leggendario, per passare alle serie inaugurate da Mouton Rotschild, a partire dal '45, e dedicate ogni anno a un grande artista.
    Seguono le serie con gli animali, le etichette commemorative, quelle con le automobili, con gli stemmi araldici, per finire con l'iconografia femminile e persino quella erotica, come accade per la Cuvée Erotique Cotes du Rhone, la Cuvée Sexy, la Cuvée Libertine.
    Il Museo organizza annualmente nel periodo estivo "VINIMMAGINE" manifestazione che comprende il premio "Etichetta d'Oro", sono premiate le migliori etichette a livello di design e grafico di vini attualmente in commercio e la Rassegna Grafica Etichetta d'Artista.

Eventi

  • Sagra dell'uva
    Da giovedì 7 ottobre 2010 a giovedì 7 ottobre 2010
    La prima edizione fu celebrata il 23 settembre 1928, e si tiene da decenni ormai nella prima domenica di ottobre ed il sabato, il venerdì ed il giovedì precedenti. E' una festa di popolo che per diversi giorni, con il momento culminante nella domenica, richiama a Cupra Montana, non solo dalla provincia d'Ancona ma da tutte le Marche, migliaia di presenze. Gli elementi caratteristici della civiltà contadina sono riproposti con accoglienza calorosa: i balli tradizionali innanzi tutto, tra cui il "saltarello" presentato dai gruppi folcloristici locali, il ballo comunque non è solo spettacolo ma coinvolge gran parte della gente, specie giovani e ragazze che si agghindano con i costumi dell'antica tradizione popolare; i canti poi, quelli che si facevano nei campi e che riecheggiavano di valle in valle o sull'aia al tempo dei raccolti, sono eseguiti oggi da singoli o da gruppi con gli strumenti di allora, la fisarmonica e l'organetto. "Il palio del verdicchio", gara di pigiatura con i piedi, proprio com'era fatta nei secoli passati, si disputa tra i rappresentanti dei comuni della zona di produzione del verdicchio DOC.

Top